La Vita Segreta del Trifide


 

6ª Puntata: Windy-Olaf trionfa, fuga da Bitonto

 

 

Dopo il sapiente maquillage alle nove in punto Windy venne portato presso il campo di gara, la metamorfosi era stupefacente:

L'incaricato alle iscrizioni fece un po' di difficoltà, non voleva credere che quel mostro lanoso con le corna fosse davvero un cane, ma il Trifide con l'abituale calma e autorevolezza lo convinse che si trattasse di "Olaf" un rarissimo Terranova Rasta Mammutshire Mongolico, un cane di grossissima taglia abituato a trainare slitte di monaci tra i monasteri del lontano Tibet.
In effetti la sagace truccatura confuse il pover'uomo, lo yak astutamente cosparso di nerofumo e col parruccone giamaicano aveva davvero un aspetto molto polare e l'ingenuo addetto segnò anche il Trifide e il suo Terranova Windy-Olaf nell'elenco dei partecipanti.


Durante la notte nevicò abbondantemente e le otto slitte erano veramente saldate nel ghiaccio; dopo aver visto il Terranova Mammutshire molti concorrenti si erano ritirati dalla gara sapendo di non aver speranze contro un simile colosso, ma i partecipanti superstiti erano davvero notevoli: un bulldog con l'emicrania, un cane pipistrello, un mastino napoletano con il padrone pure napoletano e pure mastino , un chihuahua di due chili scarsi e un pastore abruzzese con zampogna e ciocie che aveva equivocato sui requisiti del bando e si era iscritto pure lui.

Insomma la  competizione si preannunciava davvero agguerrita.

Bullodg con emicrania Cane-pipistrello Mastino napoletano-Napoletano Mastino Chihuahua anabolizzato Pastore abruzzese

 

Ma quando il Trifide giunse a cavalcioni su Windy-Olaf dal pelo nero come giaietto la folla non poté trattenere un ohhhh di ammirazione.



Abbigliato all'uso maremmano il Gran Tiranno sfoggiava un maglione di lana di caribù dagli improbabili colori di moda nel 1970, stivali da cow boy con speroni e collare di pelo di pantegana albina per i colpi d'aria.

Il "cane" trainava un carretto d'allenamento con grosse ruote di legno, che da quel momento in poi sarebbe divenuto il mezzo di trasporto per viaggiare attraverso l'Italia, salvo che un colpo di fortuna non permettesse ai nostri eroi l'acquisto di un veicolo a motore, per ora inavvicinabile.

La Golf del faro in effetti era stata venduta con successo ma il compratore si era dileguato pagando con un assegno fasullo della sedicente Banca Bassotti di Trepuzzi  e Squinzano...

 

Il Trifide scese da Windy e attese il proprio turno con paziente indifferenza.

Improvvisamente un clamore tra la folla... erano tre individui con cartelli e gagliardetti del S.A.S.A. (Squadre Anti Sfruttatori Animali).
Costoro si misero ad arringare la folla accusandola di cinico disinteresse per la sofferenza delle povere bestie, il responsabile della pro-loco era paonazzo, il GT sconvolto vedeva sfumare i ghiotti premi; ma come al solito (e per l'ultima volta)  Windy risolse a modo suo la cosa sbaragliando i tre esagitati che crollarono lividi al suolo con un vivace colorito grigio topo e vennero subito gettati in una locale discarica.
La gara ebbe finalmente inizio.


Tutti guardavano con stupore l'incredibile Olaf, qualcuno sembrava voler obiettare qualcosa ma, guardando i volti impenetrabili dei due domestici tibetani del nostro eroe, rinunciava a dire alcunché.


Tutti i contendenti provarono a turno a scardinare la pesantissima slitta dal ghiaccio ma senza esito, il bulldog fece un pochino scricchiolare il ghiaccio poi stramazzò senza fiato con l'emicrania che lo menomava, il cane pipistrello ansimò pesantemente raspando il suolo e frullando le orecchie ma non ci fu nulla da fare.

Poi fu la volta del palestratissimo chihuahua, dal nome molto appropriato... Adolf Lindendorf von Shackenkrauter IV° l'Impalatore di Franconia detto Dolfi, che inaspettatamente nonostante la minuscola mole scardinò la sua slitta dal ghiaccio e la trascinò sotto un diluvio di applausi e di urla di incitamento per ben 36 centimetri prima di crollare anche lui esanime al suolo.

Seguì il penoso tentativo dei due mastini napoletani che continuavano ad insultarsi perchè nemmeno loro riuscivano a capire chi fosse il cane vero e poi più che per disperazione che per vero interesse agonistico fecero gareggiare persino il pastore abruzzese che affidata la cornamusa al giudice di gara tentò disperatamente di schiodare la sua slitta imprecando nel suo incomprensibile dialetto... ma nulla da fare!


A quel punto era rimasto in gara solo Olaf che tutti guardavano con reverente stupore.

Il Trifide agganciò le tirelle al robusto garretto della bestia e poi, indicandogli il traguardò, gli sussurrò con voce commossa "Vai Windy...ehm...OLAF ... vinci per noi!".
I muscoli d'acciaio della bestia si tesero di scatto e con un "krak" spaventoso sradicò la slitta e parte della pavimentazione stradale,con tombino annesso, avanzando con moto inarrestabile verso il segnale di fine percorso.
La folla era in delirio, Windy avanzava senza apparente difficoltà mentre il responsabile della pro-loco faceva un rapido calcolo della somma occorrente per riparare l'asfalto dell'impressionante voragine...

 

Ai 10 metri il Carciofo era già sul verde foglia, incitava il suo "Terranova della Mongolia" con urla inarticolate.

Ai 20 metri il Trifide era virato sul rosso amaranto e le sue urla non avevano più nulla di umano.

Ai 30 era di un bel colore mandarino stitico e si limitava ad emettere strani gridolini in falsetto.
 

Olaf avanzava con passo regolare e imponente nel silenzio attonito della folla,  a questo punto il Trifide richiamò Anusak con un gesto in codice e dopo un rapido ed incomprensibile borbottare lo guardò allontanarsi verso ignota destinazione assieme ad Ahia.
 

Ai 60 metri il GT era di un bel blu di prussia, emetteva solo rauchi singulti e ilari risatine pregustando la vittoria.
Ma il dramma era in agguato..

Agli 80 metri, in vista del traguardo, Windy-Olaf alzo la testa, sbarrò gli occhioni e si bloccò improvvisamente!

 

Il cane non mostrava segni di stanchezza ma era irremovibile, i suoi occhi attenti scrutavano tra la folla del palco autorità con sguardo voglioso... il Trifide seguì lo sguardo del suo beniamino, vide con orrore l'oggetto del desiderio... e immediatamente capì!

 

Si trattava di Carolina, la moglie di Peppiniello Ciufoli l'organizzatore che, indossata per l'occasione la sua pelliccia di mucca pezzata, in quel momento ebbe la malaugurata idea di chinarsi in avanti per allacciarsi una scarpa...

Accadde quindi che i 180 chili della signora Ciufoli, la pelliccia di mucca e l'insolita posizione momentaneamente da quadrupede della signora si sommassero ai sei mesi di astinenza dello yak che non vedeva femmina dai tempi degli altipiani tibetani!

Madre natura fece il resto... 


Windy folle d'amore si lanciò muggendo al galoppo trainando la slitta, il marciapiede, il trifide e cinque nerboruti villici, oltrepassò di slancio il traguardo e proseguì la corsa verso la vaccona impellicciata; lo fermarono a stento dopo trecento metri e quando la donnona si dileguò tra la folla, alla povera bestia non rimase che emettere un profondo muggito di dolore.


Muggito....ULP! Muggitoooooo?

Il giudice di gara guardò perplesso Windy come a chieder spiegazioni e il Trifide, subodorando la mal parata che si sarebbe scatenata di lì a poco, tagliò corto nel suo solito modo esuberante e schietto: "ehm ehm ...ha studiato lingue!" poi in un attimo di distrazione afferrò al volo i premi alimentari, infilò l'Amaro del Trullo nella capace tasca ventrale e insaccocciò il denaro.

Il giudice gli mostrò il cd di Pippo d'Altamura ma con gesto regale lo rifiutò "e di quest che chezze me ne feccie?".
Inseguito dalla folla inferocita il GT sganciò le tirelle e poi balzato in groppa a Windy con colpo di speroni si allontanò galoppando verso l'orizzonte, in direzione di Terlizzi, dove Anusak e Ahia lo attendevano con il carretto e il Folpett, pronti ad affrontare nuove e straordinarie avventure.

Il parruccone rasta di Olaf, successivamente ritrovato in un bosco, venne donato a Peppiniello Ciufoli in ricordo di quella indimenticabile giornata.

 

(fine della sesta puntata)


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