La Vita Segreta del Trifide
8ª Puntata: Mastro Lindo
All'indomani l'incontro notturno con Terminator era del
tutto dimenticato e il GT, ristabilitosi dai postumi della cena, già programmava
nuovi succosi metodi per spillar quattrini alle popolazioni indigene.
L'astuto polipo aveva sagacemente notato l'interesse suscitato da Windy
soprattutto nei bambini; quelle dolci anime candide infatti accorrevano sempre
festanti ed increduli in branco quando con lo yak si avvicinava ai paesetti
rurali, in quel momento il nostro eroe ebbe un lampo di genio.. Addobbò lo yak con nastri colorati e pompon di pelo e lo affidò ad Anusak e Ahia assieme ad uno striscione vistoso e coloratissimo. |
L'idea fu un successo inaspettato, per sole mille lire i
genitori potevano
fotografare i loro bimbi scassapalle su Windy e il paziente yak sopportò
anche che frugoli gli strappassero via ciuffi di pelo per ricordo.
Nel frattempo il Trifide si dedicava anche al giro promozionale del
"Folpetto
Aspiratutto®" nell'entroterra pugliese, astutamente sceglieva i casolari
più isolati, quelli più distanti dalle metropoli pugliesi per mettere a segno i
suoi colpi di mano...
La sua tecnica di vendita era originale ed efficace, entrando in un casolare
adocchiava il tappeto buono del villico e vi rovesciava sopra un secchio di
spazzatura variegata; di fronte allo scempio qualcuno aveva un mancamento,
qualcuno inveiva minacciandolo con un nodoso bastone, ma il nostro eroe serafico
e sorridente pronunciava la frase magica.
"Se il "Folpetto
®"
non pulisce tutto questo sudiciume mi impegno a pulir tutto io
fino a che non è soddisfatto..."
Di colpo il villico si quietava, il Trifide si faceva indicare una presa vi
attaccava il "Folpetto
®" e in pochi minuti il tappeto tornava come nuovo... il
fantastico manufatto infatti - lo ricordiamo - non si limitava ad aspirare ma lavava,
asciugava e persino batteva il tappeto, restituendo ad esso l'aspetto dei
suoi anni migliori...
Insomma fu davvero una marcia trionfale, ovunque andava tra yak e
"Folpetto ®"
guadagnava denaro a sufficienza per sfamare lui e i suoi e iniziò a metter
da parte capitali per nuove iniziative che già prendevano forma nel suo
diabolico
cervello.
Ma il Trif, come ben si sa, non ha il senso della misura e in genere tende a strafare...
Cosicché un giorno entrò in una casa che era un vero porcile... cataste di
mobili rotti, sgangherati, coperti di polvere e ragnatele, elettrodomestici
ammucchiati da eoni di inedia, bottiglie e lattine vuote sparse ovunque, una scala
portava al piano di sopra e anche su essa vi era sporcizia di ogni genere,
le finestre erano incrostate da quintali di grasso... insomma era talmente
lurida che il GT pregustò di vendere a colpo sicuro non uno ma ben tre "Folpetto
®"
in un colpo solo... Quindi decise di strafare e assieme alla spazzatura versò sul
solito tappeto d'ingresso uno speciale concentrato di rifiuti tossici, speciali,
urbani, sub-umani e chimici, gusci di cozze, fondi di caffé... poi recitò la frase magica... Poi chiese dove fosse la presa della corrente... Il villico lo guardò con
uno strano ed ambiguo sorriso e disse "Qui
la corrente elettrica non arriva..." |
Il Trifide si guardò attorno con disperazione, indicò i cumuli di
elettrodomestici scassati... ma il villico scosse la testa
"Sono un
ricettatore..."
"Ma ricettatore de che? Sta mierda è tutta scassata e piena di ruggine!"
tuonò il nostro.
Fece per andarsene ma il villico lo afferrò per la collottola
"Ora pulisci
tutto e guai a te se lasci solo un granello di polvere..."
Il Carciofo pulì il tappeto centimetro per centimetro, al termine della
fatica si accorse con stupore che il tessuto era divenuto verde smeraldo e non più color
marrone fangoso...
Il villico commentò distrattamente "Ah ecco di che colore era, non me ne
ricordavo più..."
Quando il GT tentò alla chetichella di squagliarsi il montanaro afferrata una mazza da
baseball si pose tra lui e la porta "'ndo vai? Hai detto che pulivi
tutto..."
Il Trifide si guardò attorno con occhio spento, osservò i cumuli di
spazzatura polvere e ragnatele, provò la sottile arte della diplomazia, della
corruzione, dell'adulazione, ma non ci fu verso...
Rimasero in quella casa a pane ed acqua per due settimane, l'odioso villico li
costrinse persino a pulire la soffitta dove non entrava da ben 32 anni...
Alla fine la casa brillava come uno specchio, gli elettrodomestici ricettati
sembravano nuovi di fabbrica, dalle finestre entrava una calda luce
primaverile, non più trattenuta dallo strato di 5 cm. di grasso.
Dovette persino lucidare le ragnatele, una ad una, il contadino ci si era
affezionato e voleva tenersele... Insomma sembrava la casa delle fate, piena
di riflessi argentei e dorati, il Trifide era stremato perchè aveva pure riparato
il tetto, aggiustato la scala sfondata, arrotato i gradini...
ad un certo punto aveva un attrezzo per ogni tentacolo; una spugna, un vetril, la mappina, sidol, stracci, panno magico, scopa e paletta turbinavano all'unisono...pure un martello con cui giustiziava chiodi e puntine..
Il villico si guardò attorno con occhio soddisfatto, poi notò un granellino
di polvere sopra un mobile e lo costrinse a ripassare tutta la casa...
Dopo altre due settimane il Tentacoluto lo vide finalmente appagato e
impudentemente tentò di piazzargli l'aspirapolvere, contando sulla
ormai salda amicizia col contadino...
"E che me ne faccio? Non ho corrente e la casa è pulita..."
Visto che non c'era modo di vendergli il
"Folpetto
®" tentò di allontanarsi da
quella casa maledetta... ma il villico non volle sentir ragioni e gli
presentò un conto che nemmeno l'Hotel Hilton di Ruvo di Puglia: vitto e
alloggio per un mese, una somma che annientò del tutto i sudati risparmi di
due mesi di GT e compagnia.
E il nostro dovette pagare fino all'ultima lira sotto la minaccia di un
nodoso bastone.
Quando riuscì ad allontanarsi tremante da quella casa d'incubo, il Trifide
era incazzato come una belva, raggiunse imbestialito i suoi domestici e si
rasserenò solo quando questi gli diedero un po' di rancio riscaldato di
salsiccione ed orecchiette avanzati dal mese prima...
Ma sì, la vita era bella, perchè prendersela tanto per un po' di ginnastica...
Di nuovo all'aria aperta il suo colore da grigio livido tornò presto al
verde marezzato abituale e decise di abbandonare il contado e puntare verso
Cerignola, nell'eventualità mai abbandonata di aggregare il Terminator alla
ciurma...
Già, il Terminator! Ma che fine aveva fatto costui? Lo scoprì ben presto su
un vecchio quotidiano abbandonato in cestino di rifiuti.
Il Resto del Gargano
risaliva ad alcune settimane prima e
narrava di un folle che aveva annientato nel giro di una notte di orrore e
raccapriccio la rinomata fabbrica "Coni Orso" di Monte Sant'Angelo...
Il folle era stato udito urlare con voce lugubre
"Devo terminare O'Connors!"
e in effetti aveva terminato tutte le scorte di coni, cialdoni e zatterini,
coppette e cucchiaini
prima di allontanarsi verso ignota destinazione, incurante di tanta
devastazione.
Il Trifide commentò ridacchiando con l'usuale bonomia "A chisto se continua accussì ci
viene un diabete di quelli...".
Giunsero a Cerignola poco dopo Pasqua e immediatamente il Trifide riconobbe
l'alta figura del Terminator un po' sciupatiello ma ancora vestito nell'elegante mise che gli aveva
donato nei pressi di Corato...con voce rotta dall'emozione il Trifide lo chiamò a gran voce...
"Termy! Sei qui!"
E lui squadrandolo gli fece un'allegro cenno di saluto.
"Hasta la vista Trify! Ho terminato O'Connors. Ora resto
con voi" E il GT rispose al volo "Vabbuò guagliò, ma lavete 'o grugno che t'ha 'rremasto un'inguacchio de gelato, nu' simme pirsonne ammodo" |
Ma si vedeva che era davvero commosso, Terminator era
tornato e nulla e nessuno li avrebbe più separati.
(fine della ottava puntata)